[00:49.67]Il sole ferisce lo sguardo. Il caldo secca la lingua
[01:04.43]Occhi rossi colmi di vuoto. Il vuoto attorno che brucia
[01:18.36]La pelle secca, arida, che cade a terra come neve
[02:31.93]Il ricatto della sete muove attorno il patetico scenario di normalità
[02:46.30]Trascinando i piedi di cemento sul cemento nel riflesso di uno specchio di cemento
[02:59.84]Ammira cosa sei ora
[03:15.07]Inseguendo il tuo riflesso nel labirinto di sguardi vuoti
[03:30.13]Nel vuoto della folla, assetata di tempo, annegando tra sabbie mobili d'asfalto
[03:53.74]Convinciti di viverе
[03:57.95]
[04:13.43]"Percorro il sentiero dеl tuo corpo, lo attraverso, mi travolge
[04:27.10]Non ti conosco, ti ritrovo. La tua pelle acuminata mi accarezza
[04:41.39]Trattengo il fiato, scendono lacrime, sputo il dolore, nascono spine."
[04:55.81]"Questo abbraccio ci respinge
[05:02.49]è un abbandono che ci accoglie
[05:09.98]è un tramonto che ci avvolge
[05:17.90]Ha scelto un veleno, divoro il dolore"
[05:24.53]"Ti stringo come se dovessi dire addio alla solitudine
[05:31.44]Aghi si insinuano tra gli spazi più profondi e nascosti della pelle
[05:41.67]I nostri corpi feriti si muovono dentro un'alba antica
[05:45.15]è la sensazione più vicina al calore che io riesca a sentire
[05:52.78]Ora il freddo è tutto ciò riesco a sentire."
[06:50.66]"Non c'è più luce, solo buio, inesorabile, impalpabile buio...
[06:57.28]Sento le spine fino in gola, mi trafiggono fino agli occhi, è tutto nero...
[07:06.76]E mentre provo a non annegare nel mio sangue
[07:10.54]Il vortice del tuo sguardo, dove potrei (vorrei) morire
[07:14.75]Mi trascina giù negli abissi profondi dei tuoi occhi
[07:23.05]E se il dolore non mi spingesse via continuerei a trafiggerci
[07:37.08]Fino a che non rimarrà più carne a sostenerci
[07:51.49]Fino a che solo cancrena infetterà ciò che resta di noi."
[08:05.24]Nell'ultimo minuto d'esistenza, ricordando solo ora la tua mortalità
[08:19.86]Bramando i tuoi sogni come fossero diventati realizzabili
[08:33.92]Si spegne il tuo cuore, divorato da chi non hai potuto che amare

Il sole ferisce lo sguardo. Il caldo secca la lingua
Occhi rossi colmi di vuoto. Il vuoto attorno che brucia
La pelle secca, arida, che cade a terra come neve
Il ricatto della sete muove attorno il patetico scenario di normalità
Trascinando i piedi di cemento sul cemento nel riflesso di uno specchio di cemento
Ammira cosa sei ora
Inseguendo il tuo riflesso nel labirinto di sguardi vuoti
Nel vuoto della folla, assetata di tempo, annegando tra sabbie mobili d'asfalto
Convinciti di viverе
"Percorro il sentiero dеl tuo corpo, lo attraverso, mi travolge
Non ti conosco, ti ritrovo. La tua pelle acuminata mi accarezza
Trattengo il fiato, scendono lacrime, sputo il dolore, nascono spine."
"Questo abbraccio ci respinge
è un abbandono che ci accoglie
è un tramonto che ci avvolge
Ha scelto un veleno, divoro il dolore"
"Ti stringo come se dovessi dire addio alla solitudine
Aghi si insinuano tra gli spazi più profondi e nascosti della pelle
I nostri corpi feriti si muovono dentro un'alba antica
è la sensazione più vicina al calore che io riesca a sentire
Ora il freddo è tutto ciò riesco a sentire."
"Non c'è più luce, solo buio, inesorabile, impalpabile buio...
Sento le spine fino in gola, mi trafiggono fino agli occhi, è tutto nero...
E mentre provo a non annegare nel mio sangue
Il vortice del tuo sguardo, dove potrei (vorrei) morire
Mi trascina giù negli abissi profondi dei tuoi occhi
E se il dolore non mi spingesse via continuerei a trafiggerci
Fino a che non rimarrà più carne a sostenerci
Fino a che solo cancrena infetterà ciò che resta di noi."
Nell'ultimo minuto d'esistenza, ricordando solo ora la tua mortalità
Bramando i tuoi sogni come fossero diventati realizzabili
Si spegne il tuo cuore, divorato da chi non hai potuto che amare